giovedì 2 novembre 2017

Rece d'Alligatore: Iron Mais


Iron Mais, The Magnificent Six
Maninalto! Records

Ironia e citazioni a piene mani nel nuovo disco degli Iron Mais, band lombarda demenzial-folk-bluegrass. Gruppo da alcuni anni sulle scene, capaci di suonare di tutto, e con un passaggio pure a X-Factor, con questo album dimostrano il loro virtuoso dinamismo. Un titolo e una copertina per omaggiare il famoso western, e dentro notissimi pezzi rock degli ultimi anni rivisitati in chiave folk-country-hardcore, mischiati a loro brani.
Come una ruota che gira si passa da Cu cù scatenato/scatenanate ironico folk contro gli arrampicatori sociali a The rythm of the night, forte, fortissima rivisitazione folk, bluegrass, country-western di un classico anni '90 della dance, da Hai che dolor, esplicito racconto delle prese per il culo della società moderna, stile country e forza alla Piero Pelù a Can i play with madness, classico degli Iron Maiden eseguito in modo impeccabile, Another Brick in the Wall, straordinaria versione folk-rock del famosissimo pezzo dei Pink Floyd, o Killing in the Name, Rage Against The Machine con furore, una versione che più country e trascinante non si può …
In tutto sono tredici canzoni, sette classicissimi e sei loro composizioni originali. Un’operazione fatta a cuore aperto, con coraggio e ottime capacità musicali. A sentirli su disco sono molto forti, non oso pensare dal vivo, dimensione a loro più che congeniale. Non resta che segnarsi il loro nome e cercare un posto dove suonano, per prenderli vivi …


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